L’enoturismo vola: più 5 per cento

VERONA. Turismo Doc e Docg: all’interno delle denominazioni del Prosecco, i flussi di visitatori crescono a un ritmo doppio rispetto al resto della Regione: tra il 2015 e il 2016 l’incremento è stato del cinque per cento, a fronte di una media regionale del due e mezzo.

I numeri premiano l’enologia trevigiana non soltanto sui mercati (90 i milioni di bottiglie prodotte dalla Docg Conegliano Valdobbiadene, 7 milioni dall’Asolo Docg, 410 dalla Doc), ma anche “in casa”, dove l’enoturismo inizia a essere una voce importante del capitolo “entrate”. A confermarlo è il progetto che il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene ha redatto assieme alla diocesi di Vittorio Veneto per i giorni di “Vino in Villa”, dal 14 al 22 maggio al castello di San Salvatore di Susegana e dintorni. «Per la prima volta, la diocesi aprirà le porte delle varie chiesette di collina che si trovano all’interno della denominazione, e che sono solitamente chiuse al pubblico», ha anticipato ieri a Verona il presidente della Docg, Innocente Nardi, «le antiche pievi puntellano le nostre colline e sono parte della nostra storia. In occasione dello stesso evento abbiamo intenzione di programmare degustazioni con 50 ristoranti della zona e passeggiate tra le colline, per vivere appieno la denominazione».

«La candidatura a sito Unesco comporterà flussi di visitatori ancora maggiori», ha confermato il professor Amerigo Restucci, coordinatore del comitato scientifico della candidatura, «il paesaggio anche per questo andrà sempre più salvaguardato». Il trend positivo riguarda comunque tutte le denominazioni delle bollicine, e contribuisce alla crescita del mercato del lavoro al loro interno. Una ricerca di Coldiretit ha collocato il Prosecco Docg al settimo posto in Italia tra i vini che danno più lavoro, con una stima di 12,8 milioni di ore lavorate l’anno. L’unico altro vino veneto in classifica, al sesto posto con

13 milioni di ore lavorate ogni anno, è l’Amarone della Valpolicella Docg, mentre non c’è traccia (nella top ten) del Prosecco Doc, il che non aiuterà a stemperare la tradizionale rivalità fra i due Consorzi delle bollicine trevigiane.

(a.d.p.)

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