[AGRICOLTURA] LEGGE ENOTURISMO: PARLANO LE “STRADE”

di Elena Manzini

REDAZIONE, 08 AGO – Difficile che la legge sull’enoturismo (che vede due proposte in discussione, una alla Camera, a firma di Colomba Mongiello, e una al Senato, di Dario Stefàno) veda la luce entro la fine della legislatura, come molti sperano. Nel dibattito, ora, si inseriscono le Strade del Vino, che “dicono sì a una nuova legge”, invocando però “un percorso inclusivo”, seguendo l’esempio del “Testo Unico sul Vino, per una legislazione coerente e al passo con i tempi, ripartendo dalla Legge 268/99”. Così una nota di alcune delle Strade più importanti del Paese Italia (https://goo.gl/zpHbt5), in cui si invoca un loro coinvolgimento: “fino ad ora non è successo, pur svolgendo in molte Regioni servizi fondamentali nel comparto enoturistico”. E se per le “Strade” è fondamentale pensare ad un testo che non sia frammentario, che tenga conto del fatto che l’offerta enoturistica non si ferma al perimetro delle cantine, arriva anche una stoccata al Movimento Turismo del Vino: “le posizioni di forte rottura, espresse recentemente sulla stampa dal presidente Pietrasanta, non danno certamente un contributo costruttivo, ma intaccano rapporti di collaborazione consolidati e virtuosi in molte Regioni, disconoscendo anche percorsi di crescita comune fatti in questi anni.

E’ indubbio che si rendono necessari nuovi stimoli (laddove le associazioni sono meno attive, i territori meno dinamici, i Comuni meno sensibili). Intanto una strategia mirata sui mercati turistici stranieri ed al contempo un’offerta turistica che aggreghi vino, olio, benessere, tempo recuperato, esperienze, genius loci.

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