Sul Garda nuova meta enoturismo "Masi Wine Discovery Museum"

(ANSA) – ROMA, 8 SET – L’area del Garda offre una nuova
attrattiva per gli enoturisti, il “Masi Wine Discovery Museum”
inaugurato oggi a Lazise (Verona) dal presidente del gruppo Masi
Sandro Boscaini con l’obiettivo di “trasformare la cultura del
vino – ha detto Mr. Amarone – in emozione ed esperienza
sensoriale per il visitatore, attraverso un percorso narrativo
che eleva la storia di un brand a paradigma della civiltà
millenaria della vitivinicoltura italiana”. Il nuovo spazio
espositivo tutto dedicato alla scoperta del vino è stato
presentato presso la Tenuta Canova dalla famiglia Boscaini,
ambasciatrice dell’eccellenza del grande vino rosso veronese in
oltre 120 paesi del mondo.
Nelle sale espositive del “Masi Wine Discovery Museum” sono
tracciati tre percorsi: dalla terra all’uva, dall’uva al vino,
dal vino alla tavola. Anche con un viaggio satellitare dal cielo
alla terra per scoprire dove Masi ha portato e diffuso le
proprie competenze viticole, dalla Valpolicella al Lago di
Garda; dal Trentino a Valdobbiadene (Treviso); dal Friuli alla
Toscana fino all’Argentina, integrato con riprese dal drone dei
vigneti più significativi. E grazie a un emozionante video si
scopre in soli 40 secondi ciò che accade in tre mesi di
Appassimento, e gli effetti principali del periodo di “laborioso
riposo” delle uve. Il percorso prosegue nel cuore più
scenografico del Museo: il grande tino da 50.000 litri (5 metri
di altezza per 4,5 di larghezza), che ha maturato i vini di Masi
per più 15 anni e che può ospitare fino a 15 persone per volta
per un’esperienza sensoriale unica e coinvolgente: in 3 minuti
si vivono 7 giorni di fermentazione attraverso immagini, profumi
e suoni catturati dal vivo. “Masi – ha sottolineato Boscaini –
si è sempre contraddistinta sul territorio, ma non solo, per il
forte impegno nella divulgazione della cultura del vino
italiano. E il Wine Discovery Museum chiude il cerchio
arricchendo di ulteriori valori didattici ed emozionali Tenuta
Canova, dove vino e cibo narrano l’arte antica del “saper fare
qualità”. Si dà vita così a nuova forma di fruizione turistica
emozionale e sensoriale. Il Museo – ha concluso il presidente di
Masi – trae origine dalla storia della famiglia Boscaini, giunta
alla settima generazione, ma oggi viene consegnato alla memoria
collettiva, come esempio tangibile della cultura della vite e
del vino nelle nostre terre”.(ANSA).

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