“Enoturismo”, avanti tutta: una legge aiuta i viticoltori

Con la nuova Legge di bilancio, una buona notizia per i vignaioli biellesi: in tanti stanno investendo sulle potenzialità del territorio e con un tempismo perfetto, finalmente il turismo del vino è entrato nel quadro legislativo italiano. Un testo, infatti, introduce il capitolo «Enoturismo» che ora offre la possibilità di fatturare degustazioni, visite in cantina, vendemmie esperienziali e «pacchetti», equiparando la disciplina fiscale di queste attività a quella agrituristica. Regole del tutto nuove ma che danno un po’ di respiro a tutto il settore decisamente in crescita, nell’ultimo decennio, anche nel capoluogo. La novità potrebbe dunque rappresentare una facilitazione sul futuro di un comparto che nel Biellese ha radici antiche e un riconquistato entusiasmo. «Indubbiamente siamo contenti – spiega Silvia Bettinetti, della tenuta Duchessa Lia e presidente dei Vignaioli Colline Biellesi – Ci siamo consorziati proprio per poter lavorare su un progetto di rilancio di “provincia vitivinicola”. Stiamo facendo sforzi come privati e come associazione per creare un circuito virtuoso: abbiamo non solo prodotti eccellenti ma anche dimore storiche di pregio in cui ospitare eventi e attività. Certo, occorre coesione. Ma se questo ruolo ci viene riconosciuto, accedere alle risorse per potenziare i nostri progetti sarà più facile». 

 

OPPORTUNITÀ
 

Con la nuova legge, le cantine potranno far conoscere e promuovere le proprie etichette nei luoghi di produzione, potranno accedere a semplificazioni, agevolazioni e benefici fiscali. Una grande opportunità per lo sviluppo del territorio che apre nuovi scenari di lavoro coinvolgendo tutta la filiera, facendo divenire il mondo del vino un veicolo di connettività con cui costruire reti culturali, sociali ed economiche. E altri elementi, oltre a quelli già approvati, potrebbero aggiungersi, quali la certificazione e la formazione degli operatori enoturistici, la cartellonistica stradale e la creazione di un osservatorio sul settore. «Nell’ultimo anno sono stati sempre di più gli ospiti, molto spesso giovani, che ci hanno chiesto di soggiornare ma anche di degustare i nostri vini, visitare le cantine e le vigne – aggiunge Chiara Reda, della tenuta di Montecavallo dove gestisce anche un piccolo agriturismo – Per noi il problema è marginale in quanto, avendo un bedbreakfast, possiamo fare accoglienza indipendentemente dalle attività vitivinicole. La legge favorirà quindi anche i tanti colleghi biellesi che non erano organizzati come noi». 


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