Continua a far palare di se il DDL sull’enoturismo, presentato dal senatore pugliese Dario Stefàno che cerca di mettere dei paletti in un settore dove ognuno fa quello che vuole.
Il DDL dovrebbe infatti, normare l’enoturismo come forma di turismo con specifica identità. Serve di conseguenza un quadro normativo di riferimento in grado di supportarne lo sviluppo in maniera adeguata, dando alle imprese regole precise per operare, ai consumatori la garanzia di una offerta turistica reale di qualità ed alle istituzioni gli opportuni strumenti di controllo.
La proposta è stata presa finalmente in considerazione nei giorni scorsi- come apprendiamo dalla testata winenews.it- in un’audizione al Senato, da due delle principali associazioni di categoria, il Movimento Turismo del Vino e l’Unione Italiana Vini.
Certo, un piccolo passo in avanti , ma ce ne vorranno di altri affinché si possa avere una vera e propria legge capace di mettere ordine, anche dal punto di vista fiscale, in un settore, che in Italia conta un giro d’affari stimato in 2,5 miliardi annui e coinvolge oltre 7 milioni di visitatori.
L’importanza strategica di questo DDL per la nostra Locorotondo e per la Valle d’Itria in genere sarebbe davvero un trampolino di lancio per valorizzare i vini prodotti dalle nostre cantine locali e magari far prendere finalmente una direzione univoca alla ormai compianta Cantina Sociale.
