Enoturismo: i vantaggi del wine business

La Legge di Bilancio per il 2018 ha dato un quadro normativo su enoturismo, definendo gli attori che potranno beneficiare dei vantaggi legati al wine business

“Con l’approvazione della Legge di Bilancio il Senato ha dato il via libera anche alla norma per l’enoturismo. Le cantine che vorranno far conoscere e promuovere il vino nei luoghi e negli spazi di produzione avranno accesso a semplificazioni, agevolazioni e ai benefici fiscali previsti per gli agriturismo”. A dirlo è il Senatore della Repubblica Italiana Dario  Stefàno, promotore della legge che, dopo venticinque anni, ha finalmente disciplinato il settore.

Il turismo del vino grande opportunità di guadagno

Definito il quadro normativo, l’esigenza primaria è di sviluppare subito un’idea solida ed efficace di wine business. L’enoturismo infatti è uno strumento essenziale per sviluppare quel caleidoscopico terroir che il Belpaese può vantare dalle Alpi alla Sicilia. Il XIII rapporto sull’Osservatorio Nazionale del Turismo del Vino – realizzato dall’Università di Salerno per conto dell’Associazione Nazionale Città del Vino – ha stimato che nel 2015 il volume di affari sviluppato dall’enoturismo si aggira intorno ai tre miliardi di euro.

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Normativa italiana all’avanguardia in Europa, ma i francesi…

Come nel mondo del calcio Italia – Brasile è un classico da amarcord, nell’universo dei vignaioli europei la competizione tra Italia e Francia è ormai storia. I cugini francesi hanno da tempo capito l’importanza strategica dell’enoturismo, sviluppando ad hoc un indotto che segue il ciclo annuale della vite. Non solo. Con il portale visitfrenchwine.com hanno offerto agli enoturisti un importante strumento di conoscenza. Con la legge sull’enoturismo l’Italia ha però dimostrato la volontà di voler professionalizzare il settore.

Cosa cambia per le cantine?

Il nuovo quadro normativo indica con chiarezza chi può svolgere enoturismo: cantine e aziende agricole che producono vini Docg, Doc e Igt. Le stesse, avranno altresì modo di fatturare degustazioni e visite guidate allo stesso modo di un agriturismo. Cambia dunque la fiscalità in modo da facilitare le aziende a investire sul turismo del vino. La legge prevede anche l’istituzione di un osservatorio nazionale sull’enoturismo e di un’apposita cartellonistica stradale (come già realizzato in passato, aggiungiamo noi, per le numerose e, spesso dimenticate, strade del vino).

Winelovers da tutto il mondo unitevi

Non chiamateli semplicemente turisti. I winelovers sono veri amanti della cultura del vino, capaci di intraprendere anche viaggi intercontinentali pur di degustare un calice di Nebbiolo, di Brunello di Montalcino o di Chianti classico. L’enoturismo è infatti un fenomeno mondiale che abbraccia appieno l’idea di turismo esperienziale. Degustare un vino significa assaggiare la sua storia.

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Enoturismo in Puglia, caso studio

La Puglia è una regione che negli ultimi anni ha incrementato

Enoturismo
Dario Stefàno, promotore della legge sull’enoturismo

positivamente il trend enoturistico. Non a caso, la legge sull’enoturismo è stata proposta dal senatore pugliese Dario Stefàno. Nel 2013 la prestigiosa rivista Wine Enthusiast ha inserito la Puglia tra le top world wine destinations. Questo importante riconoscimento ha spinto la stessa Regione Puglia a commissionare un’indagine rivolta a un campione di aziende vitivinicole, con il fine di capire lo stato dell’arte del comparto. Ne è emerso un quadro interessante che vede l’ enoturismo come un settore di sicuro traino per l’economia pugliese. Il successo nel mondo del vino Primitivo ne è un esempio: insieme al Negramaro e al Nero di Troia ha contribuito a far conoscere la Puglia vitivinicola ai winelovers di tutto il mondo.

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