Dopo il Vinitaly i Castelli Romani puntano tutto sull’enoturismo FOTO

Vini dei Castelli Romani in mostra a Vinitaly, principale manifestazione del settore che si è tenuta a Verona. I visitatori hanno potuto apprezzare le specialità del territorio laziale, grazie alla presenza di 65 espositori, e conoscere il progetto “Terre ospitali: alla scoperta dei vini e dei prodotti dei Castelli Romani’ che ha ricevuto un finanziamento dal Ministero dei Beni Culturali di 200mila euro e vuole coniugare enoturismo e accoglienza attraverso tour sul territorio. I dati sono positivi e la qualità del prodotto sta tornando agli antichi splendori, dopo un periodo di appannamento. Nel 2016 nell’area castellana si è registrato un incremento di circa il 15% di visitatori alla ricerca di una giornata in mezzo ai vigneti e nelle cantine, tra natura e tradizione, ma l’obiettivo è quello di crescere e puntare sulla promozione e il marketing, settori sempre più strategici per avere visibilità. Proprio per questo tante aziende del settore enogastronomico e turistico si sono unite nella rete “Terre Ospitali”, promossa dal Gal dei Castelli romani che raggruppa 13 Comuni. “E’ nata questa rete di imprese che con noi hanno redatto un manifesto del loro modo di essere – ha spiegato Giuseppe De Righi, presidente di “Terre ospitali” – Manca il modo di fare sistema, raccordando le aziende intorno a un’unica attività da svolgere insieme: è questo che crea l’accoglienza. Con un investimento complessivo di 400mila euro prevediamo di migliorare la conoscenza del territorio, tra cui la creazione di un sito web,  la partecipazione alle fiere e corsi di formazioni”. Un’idea sposata dall’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosati: “Stiamo lavorando affinché l’economia della bellezza: turismo, cultura e cibo, dia ancora più possibilità di occupazione, ma per farlo dobbiamo imparare a lavorare insieme dobbiamo imparare a cooperare per competere”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri: “Il trend del vino laziale è in ascesa perché i produttori di riferimento del settore hanno scelto di puntare sull’esaltazione della distintività delle eccellenze. Il primo dato che emerge da un nostro studio è che anche nel Lazio si consolida la consuetudine della spesa diretta in cantina con il 63% dei consumatori che, nel 2016, hanno acquistato almeno una volta il vino direttamente dal produttore o nei mercati degli agricoltori”.

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