Cresce enoturismo nelle Città del Vino, vale 2,5 miliardi – ANSA.it

(ANSA) – ROMA, 23 GIU – L’enoturismo si conferma per l’Italia
come una risorsa economica e culturale con ampi margini di
crescita. Nonostante la qualità delle infrastrutture sia
giudicata insufficiente da Comuni e Strade del Vino, nonostante
il basso utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione (il 76%
delle Strade non ha una App per smartphone e il 4% neanche un
sito internet), e l’assenza in quasi la metà dei Comuni di un
ufficio dedicato, nel 2017 operatori e amministratori locali
prevedono il sorpasso sul 2016.

Per oltre l’80% del campione del XIII rapporto nazionale su
Turismo del Vino – curato per conto di Città del Vino
dall’Università di Salerno con il coordinamento scientifico di
Giuseppe Festa, direttore del corso in Wine Business – il flusso
degli arrivi in cantina e il fatturato dell’enoturismo sono
aumentati o almeno rimasti stabili rispetto all’anno precedente.

Gli arrivi in cantina e il valore dell’enoturismo sono aumentati
per il 40,22% dei Comuni e il 60,87% delle Strade Vino. Nel 2016
il XII Rapporto stimava in 14 milioni gli arrivi enoturistici
alle strutture dei territori e un valore di 2,5 miliardi di
euro.

Il livello medio dei servizi offerti dagli operatori del
settore enoturistico (cantine, ristoratori, albergatori, etc.)
agli enoturisti è giudicato dai Comuni sufficiente/discreto
(6,76 in media), con più del 30% che si spinge a riconoscere un
voto pari a 8; il 44% delle Strade ha direttamente organizzato
nel 2016 più di 3 eventi e le stesse Strade del Vino sono
percepite dagli operatori enoturistici come un organismo
importante sul territorio nell’84% dei casi.

Questi in sintesi i risultati emersi dal XIII Osservatorio,
ricerca condotta attraverso due distinti questionari online
coinvolgendo un campione di 25 Strade del Vino italiane e 116
Città del Vino su un totale di 420 (27,62%) e presentata durante
la Convention di Città del Vino, in Umbria, al Simposio Europeo
sull’Enoturismo.

“Alla luce di questi risultati, appare sempre più
indispensabile istituire una cabina di regia a livello nazionale
e almeno regionale per monitorare costantemente il fenomeno e
stimolarne la crescita con adeguate politiche enoturistiche”,
conclude il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon.

(ANSA).

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